Federica Izzo
Poliambulatorio Medineur
Viale Del Poggio Fiorito, 27
00144 – Roma
Tel. 065920932 Email: poliambulatorio@medineur.it
Vision
Condivisione, apprendimento e crescita sono costruiti sulle note della gioia, al ritmo del movimento di corpi felici, ognuno col suo passo e col suo stile, ciascuno ad insegnare ed imparare.
Mission
L’incontro tra un terapista e il suo piccolo paziente rappresenta un momento di scambio reciproco, un accompagnamento alla crescita ed al superamento delle difficoltà. Avviene attraverso il sorriso e l’ironia, in un universo di gioco e nella condivisione delle emozioni, delle motivazioni e dello slancio verso l’apprendimento. “I giochi dei bambini non sono giochi e bisogna considerarli come le loro azioni più serie”.
Valori
Affronto la mia professione e l’incontro con i miei piccoli pazienti con l’ONESTÀ del rigore scientifico e delle pratiche basate sull’evidenza e l’EMPATIA necessaria per trovare un varco che mi conduca nel loro mondo fantastico. La svolgo con l’ALLEGRIA che meritano i bambini nel loro percorso di crescita e con la CREATIVITÀ che mi caratterizza nella ricerca di un percorso individuale e speciale per ciascuno di loro.
La psicomotricità analitico-relazionale, secondo il metodo del linguaggio primario, si basa sul gioco libero senza esercizi prestabiliti: ogni partecipante mette in scena liberamente il proprio bagaglio di significati e scopre la propria via (anche quella del cambiamento) nella relazione con l’altro. Il conduttore considera la propria persona ed il proprio corpo come parte integrante del gioco di relazione e, attraverso il gioco stesso, sostiene l’evoluzione e la crescita dei partecipanti. Condivisione, apprendimento e crescita sono costruiti sulle note della gioia, al ritmo del movimento di corpi felici, ognuno col suo passo e col suo stile, ciascuno ad insegnare ed imparare. L’incontro tra un terapista e il suo piccolo paziente rappresenta un momento di scambio reciproco, un accompagnamento alla crescita ed al superamento delle difficoltà, che avviene attraverso il sorriso, l’ironia, costantemente immersi nell’universo del gioco e nella condivisione delle emozioni, delle motivazioni e dello slancio verso l’apprendimento. “I giochi dei bambini non sono giochi, e bisogna considerarli come le loro azioni più serie”. Affronto la mia professione e l’incontro con i miei piccoli amici con l’ONESTÀ del rigore scientifico e delle pratiche basate sull’evidenza, con l’EMPATIA necessaria per trovare un varco che mi conduca nel loro mondo fantastico, con l’ALLEGRIA che meritano i bambini nel loro percorso di crescita e con la CREATIVITÀ che mi caratterizza, nella ricerca di un percorso individuale e speciale per ciascuno di loro.
SERVIZI
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Interventi di osservazione, valutazione, prevenzione e riabilitazione di soggetti in età evolutiva, affetti da ritardo dello sviluppo
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Sindromi psicomotorie e neuromotorie, disabilità sensoriali
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Disturbi di apprendimento (DSA)
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Disprassia e tutte le patologie che coinvolgono il corpo ed il movimento
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Particolare esperienza nel trattamento dei disturbi dello spettro autistico e dei disturbi pervasivi dello sviluppo
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Disturbi del comportamento e della comunicazione
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Deficit di attenzione con o senza iperattività (ADHD)
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Conoscenza di II livello LIS per il trattamento di bambini con deficit uditivi
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Assistenza, educazione, riabilitazione all’infanzia
FEDERICA IZZO
TERAPISTA NEURO E PSICOMOTRICISTA
DELL’ETA’ EVOLUTIVA
Psicomotricista per adhd a Roma sud
TERAPISTA DELLA NEURO E PSICOMOTRICITà DELL’ETà EVOLUTIVA
Terapia neuropsicomotoria e gioco
La terapia neuropsicomotoria si avvale del gioco come strumento principale della pratica riabilitativa, perchè rappresenta il modo più naturale per il bambino di apprendere, sviluppare e potenziare le abilità necessarie a gestire in maniera funzionale i contesti di vita quotidiana e le richieste ambientali. “Gioco” è un termine apparentemente semplice che comprende diverse attività, ha una base biologica e si manifesta in varie forme durante l’intero arco di vita. Coinvolgendo caratteristiche di controllo motorio, di capacità cognitive ed immaginative, diventa un’espressione delle sperimentazioni del bambino nel suo rapporto con il mondo che lo circonda. E’ quindi un mezzo di sviluppo di determinate caratteristiche come l’elaborazione di stimoli esterni, la formazione di un’identità individuale, il mantenimento e la regolazione della relazione con
l’ambiente.
Terapia neuropsicomotoria e corpo
La pratica neuropsicomotoria focalizza l’attenzione sullo sviluppo corporeo del bambino, come indice della sua salute psicofisica, e accompagna il bambino nell’esperienza corporea, come globalità ed unità della persona nella sua relazione con l’ambiente. Il movimento assume dunque una doppia polarità, come modo di espressione e mezzo di efficacia sull’ambiente, nell’acquisizione dei fenomeni affettivo relazionali, nella discriminazione percettiva e nello sviluppo delle funzioni cognitive attraverso l’emergenza della funzione simbolica.
Terapia neuropsicomotoria ed intervento integrato
Il piano di trattamento deve prevedere la partecipazione di differenti figure professionali, coordinate per la realizzazione del progetto riabilitativo.
La riabilitazione dovrebbe includere il coinvolgimento attivo della famiglia e di tutti gli ambienti naturali del bambino, attraverso una corretta comunicazione di diagnosi e prognosi. E’ inoltre fondamentale nell’approccio terapeutico la determinazione degli obiettivi, la scelta degli strumenti e l’assegnazione di compiti, così da facilitare un adeguato adattamento dell’ambiente fisico, psicologico e sociale.
FAQ – DOMANDE FREQUENTI
Che cos’è la psicomotricità?
La psicomotricità è una pratica che ha al centro il corpo e il gioco. Parte dal gioco spontaneo e dall’espressività del bambino e lo aiuta a costruire percorsi di gioco, attraverso cui sperimentare concretamente le proprie azioni e il loro risultato, le relazioni con l’altro e le differenti modalità comunicative. La terapia neuropsicomotoria considera il bambino in modo “globale”, cioè come integrazione fra motricità e attività psichica (affettiva e cognitiva) e ha l’obiettivo di aiutare il bambino a crescere il più armoniosamente possibile nelle tre direzioni: motoria, affettiva e cognitiva. Questa pratica può essere utilizzata anche come terapia in casi critici.
A chi si rivolge la terapia neuropsicomotoria e quando è utile?
La terapia psicomotoria individuale è utile quando si verificano blocchi o rallentamenti nel processo di maturazione dei bambini: disturbi dell’espressività motoria, ritardi dello sviluppo psicomotorio, ritardi cognitivi, disturbi e ritardi del linguaggio, difficoltà relazionali (chiusure, aggressività o inibizione), difficoltà comportamentali.
Si rivolge solitamente ai bambini dai primissimi mesi di vita agli 8-9 anni circa.
Come si svolge una seduta di psicomotricità?
Le sedute di psicomotricità hanno la durata di circa 45 minuti e si svolgono all’interno di un setting ben definito formato di tempi, spazi e regole che la psicomotricista di volta in volta costruisce secondo il percorso del singolo bambino. La terapista utilizza nell’intervento modalità di comunicazione verbali e, soprattutto, non verbali. Si tratta di tecniche a mediazione corporea che favoriscono il processo di integrazione fra i diversi piani espressivi e conoscitivi che stanno alla base della costruzione dell’identità.
Qual è la frequenza degli incontri di terapia neuropsicomotoria?
Le sedute di psicomotricità hanno frequenza settimanale o bisettimanale, a seconda delle esigenze del singolo bambino (emerse in seguito al percorso di valutazione). La durata della terapia è costruita sui bisogni specifici del singolo bambino, ma già dopo qualche mese sono generalmente riscontrabili sensibili miglioramenti.
Quanto dura il trattamento?
A seguito di una valutazione neuropsicomotoria da cui emerge la necessità di iniziare un percorso terapeutico, frequentemente mi viene chiesto quanto durerà il trattamento. Ovviamente questa domanda non ha una risposta unica e soddisfacente in quanto il decorso è influenzato da molti fattori che interagiscono tra loro, tra i quali la severità del disturbo, il tipo di diagnosi, la precocità dell’intervento e la compliance con i caregivers.
Chi può assistere alle sedute di terapia neuropsicomotoria?
Generalmente i genitori non assistono alla seduta di psicomotricità, che in questo modo rimane una spazio privilegiato tra il terapista, il bambino e i vissuti che egli porta. Al termine di ogni seduta è comunque riservato un momento di confronto con i genitori per raccontare quanto effettuato, per condividere gli obiettivi del lavoro, per dare consigli sulle attività da proporre a casa. La psicomotricista valuta in casi particolari (generalmente con bambini molto piccoli) la possibilità che uno dei genitori assista alle sedute.
Cosa possiamo fare per aiutare nostro figlio?
L’obiettivo della terapia non è rappresentato esclusivamente dall’acquisizione di una competenza, ma dalla generalizzazione di questa in tutti gli ambienti di vita del piccolo. Il compito del caregivers è quello di utilizzare le stesse strategie educative, comportamentali e gestionali, evidence based, suggerite e condivise con il terapista.
Il problema di nostro figlio è colpa nostra? Avremmo potuto evitarlo?
La tendenza di un genitore, a volte, è quella di cercare nello stile educativo la ragione della compromissione o del ritardo dello sviluppo del proprio figlio. Osservare i segnali precoci di un bambino è indice di una buona attenzione da parte della famiglia e, riconoscerne le fragilità, è il primo passo per accompagnarlo verso un pieno recupero, quando possibile. La causa di un disturbo del neurosviluppo, tuttavia per definizione, non può essere esclusivamente di natura ambientale, ma multifattoriale con base neurobiologica.
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